Luciano Paganelli e' nato a Cesena il 06-09-1948, si diploma all'Istituto d'Arte Statale di Ravenna sezione Mosaico. Frequenta poi i quattro anni regolari all'Accademia di Belle Arti di Ravenna nel corso di Decorazione diretto dal Prof. Luciano Caldari, diplomandosi nell'anno accademico 78/79. Due fasi caratterizzano le sue ricerche artistiche: l'arte Cinetica e il ritorno al Figurativo.
Lo studio sull'arte Cinetica, concluso nel 1981, è terminato con due mostre svoltesi una a Cesena nella sala Endas nel 1981 e l'altra al castello dei Pio di Carpi nel 1982.La seconda fase è il ritorno al figurativo con lo studio degli anzini durato tre anni presso il ricovero Roverella di Cesena culminato con la mostra: L'umano non cancellato alla Fondazione Guerrini-Maraldi a Cesena nel 1989. E' invitato per due anni consecutivi alla "Biennale Giovani",(82/83), nella Galleria "Molinella" di Faenza. 
Dopo un periodo di inattività riprende la pittura e le mostre con l'ultima  esposizione: "Calanchi" alla Galleria Carbonari di Cesena nell' ottobre del 2011 ,riproponendola a Luglio 2012 alla Galleria Comunale di Brisighella.

 Dal 16 al 19 Novembre 2012 a Contemporanea (Forlì) presenta la nuova ricerca "Dittici" riproponendola   alla Galleria Comunale Di Cesena "Ex Pescheria" a Dicembre 2013.
Partecipa all'esposizione"Artisti per MalatestaNovello, Signore di Cesena" nellambito della inaugurazione della Nuova Grande Malatesiana dal 20/12/2013 al 26/01/2014.
Dal 10/012015 al 9/02/2015 alla GalleriaComunale di Cesena "Palazzo Comandini"presenta l'ultima ricerca : "Oltre L'Anamorfosi".
Col gruppo di "Oltre il Contemporaneo", composto da 8 artisti,progetto organizzato dal Prof.Paolo Degli Angeli, partecipa alle tre mostre consecutive di Sarsina 31/10-3/11 2015, Cesena 12/12-27/12 2015, Bologna2/4-10/04 2016.
Attualmente vive e lavora a Cesena.

Dittici

I suoi dittici, fieri, non sdolcinati, efficaci e di "poche parole", come una sorta di nuova mitologia dalle qualita' etiche, sottendono a una diffusa rinascita di quei valori capaci di dar vita ai sogni indicando la via verso luoghi sicuri in cui dimora l'arte, in cui l'uomo trova riparo e la speranza risiede.

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[...] FUORI MERCATO

" perchè l'arte non è semplice prodotto sul quale speculare ma è armonia delle diverse sensibilità creative e elemento complesso proprio della nostra specie che, se necessario, sovverte il mondo. "